
Intervento di Victoria Comploi (5ER1) sulla sostenibilità nel LP-Magazine (Rivista dell´ agenzia di stampa dell´ amministrazione provinciale)
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L’ultimo numero della rivista LP contiene un interessante intervento sulla sostenibilità scritto da Victoria Comploi, studentessa della 5ER1.
Buona lettura!
Sostenibilità – un modo di vivere
Un tema molto ampio e difficile, nonché molto attuale
Secondo me la sostenibilità è soprattutto un modo di vivere rispettando il pianeta, un modo di vivere che abbiamo disimparato durante gli ultimi decenni. Sappiamo però che non possiamo proseguire come facciamo attualmente, rovinando il nostro pianeta ed esaurendo tutte le risorse disponibili, fingendo che stiamo tutti bene e non ci sia nulla da temere. Da tempo è chiaro che non potremo continuare così per sempre e è altrettanto chiaro che non sarà affatto facile, soprattutto per noi giovani: viviamo nell’abbondanza, abbiamo tutto quello che ci serve, anzi abbiamo anche un esubero di cose. Non abbiamo mai dovuto risparmiare cibo, acqua o elettricità. Non sappiamo quasi cosa significhi risparmiare: né le risorse, né qualsiasi altro bene o servizio che ci rende la vita più facile e soddisfacente.
Mostrare alla gente che è estremamente urgente diminuire la plastica, i rifiuti, i gas serra, ecc. è da anni una sfida per molte associazioni ambientali ed è ciò che sta provando a fare anche la scuola. “Sostenibilità e cambiamento climatico” fanno parte del programma scolastico: gli insegnanti sono obbligati a trattare questi temi in classe, e lo fanno, chi con più, chi con meno entusiasmo.
Durante il mio percorso di studi ho potuto partecipare a molti progetti, workshops e conferenze.
Dalla raccolta dei rifiuti nei dintorni della scuola, alle interviste davanti ai supermercati per convincere le persone a rinunciare agli inutili imballaggi, dai cartelloni sulle isole di plastica nell’oceano, a quelli sugli effetti delle microplastiche sulla salute umana, dalle conferenze sullo stato del pianeta, al workshop per realizzare gli astucci riciclando la plastica, ho affrontato il tema della sostenibilità dai più diversi punti di vista.
Penso che sia molto importante e faccia sicuramente bene parlare di questi temi in classe, cercare di cambiare la mente dei giovani, indicargli una via da percorrere. Ritengo che sia un’idea molto sensata, imparare a scuola cosa sia la sostenibilità e cosa significhi vivere in modo sostenibile. Sono sicura che tanti studenti, se non lo sentissero a scuola, non si renderebbero neanche conto cosa sta succedendo veramente a questo mondo.
Ma è sufficiente sensibilizzare gli studenti in questo modo? In realtà sono bastati due anni di emergenza Covid, per dimenticarsi di tutti i progetti, dei friday for future e di Greta Thunberg e non è che il problema dell’ambiente e della sostenibilità sia sparito, come potrebbe sembrare a prima vista, visto che ora tutti parlano solo del COVID. Anzi, in realtà, in un certo modo, il problema è persino peggiorato: viene buttato via ogni giorno un’enorme massa di mascherine, guanti di plastica, test nasali e quant’altro. Questi oggetti sembrano difatti essere i nuovi bicchieri di plastica usa e getta. Invece di trovare bottiglie o bicchieri di plastica in giro per terra, ora ci sono le mascherine. Divertente no? Tristissimo secondo me. E anche se a scuola, con il ritorno alla didattica in presenza, abbiamo ricominciato a fare nostri progetti, a guardare documentari e leggere relazioni, il problema non sparirà solo perché ne siamo informati.
Dobbiamo iniziare a pretendere dagli adulti, dalla politica, dalla società ma soprattutto da noi stessi che alle parole seguano le azioni. I nostri acquisti, le nostre vacanze, le nostre abitudini e il nostro voto, d’ora in poi, dovranno in primo luogo basarsi sull’effetto che le nostre scelte hanno per l’ambiente. Secondo me solo con una seria assunzione di responsabilità da parte di ognuno di noi, potrà iniziare veramente il cambiamento.
Victoria Comploi, (5ER1)